Comunicato sui fatti del 4 maggio – I disobbedienti non sono i padroni del movimento contro la base

La mattina di sabato 4 maggio due nostri compagni  hanno subito un’intimidazione in piazza Matteotti, da parte di un gruppo di “disobbedienti” del Presidio No Dal Molin e sono stati costretti ad allontanarsi dal corteo degli studenti dove  si erano recati per volantinare il comunicato già diffuso alla stampa (già pubblicato qui).

In seguito, al momento del corteo unitario convocato per le h 10 davanti alla stazione, al  nostro partito, e di conseguenza allo spezzone della sinistra di classe del quale faceva parte anche il PdAC, è stato impedito di avvicinarsi al piazzale della stazione sempre da parte di un gruppo di disobbedienti. Nel frattempo il resto dei  manifestanti attendeva, ignaro, la partenza del corteo dal concentramento in stazione.

Il Partito di Alternativa Comunista è stato dall’inizio della lotta all’interno del movimento contro la base di guerra Dal Molin e contro la guerra imperialista e si è sempre battuto in prima linea nell’organizzazione di iniziative locali e nazionali, anche con i disertori dell’esercito degli Usa.

Dopo il blocco da parte dei disobbedienti, avvenuto con la collaborazione della Digos, i militanti del  PdAC hanno manifestato alla rotatoria di viale Framarin con lo spezzone della sinistra di classe, del sindacalismo di base e con le Donne in Rete per la Pace.

Denunciamo che, dall’inizio della lotta contro la base Dal Molin,  singoli  e  interi gruppi di attivisti contro la guerra sono stati costretti ad allontanarsi a causa della totale mancanza di democrazia dei disobbedienti.

Ad una valutazione politica, come è stata la nostra, si risponde, se si hanno argomenti oggettivi, con argomentazioni politiche. Invece oggi i Disobbedienti sono scesi nel campo delle intimidazioni negando il diritto al dissenso.

Questo è quanto è successo.

L’importante battaglia contro la guerra e le sue basi, strumenti di distruzione di massa, hanno bisogno della massima unità , della massima trasparenza delle posizioni e, soprattutto, di verità.

Il Partito di Alternativa Comunista (sezione italiana della Lit-Ci Lega Internazionale dei Lavoratori) continuerà a Vicenza, come in tutti i 25 Paesi del mondo dove è  presente con sue sezioni, nella lotta contro la guerra.


Patrizia Cammarata
Comitato Centrale del Partito di Alternativa Comunista (Lit-Ci)

 

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